Memorie di un arrivista

Tubiri è un arrampicatore sociale, arrivista e senza scrupoli.
Ogni giorno scrive le sue imprese su un diario. Gli serviranno per la sua biografia.

17 Febbraio – Venerdì sera

Grandioso episodio con il grande capo. A fine riunione mi ha addirittura chiesto di accompagnarlo:

- Tubiri! -

- Signore? -

- Signore e padrone, per te, Tubiri. -

- Sì, Signore e padrone. -

- Andiamo. -

- Sì, Signore e padrone. -

- Ma basta parlare. -

- S… -

- Lei è un buon elemento, Tubiri. -

- … -

- Mi ringrazi! -

- Grazie infinite, Signore e padrone! -

- Venga, mi serve. -

- Se posso, che le serve?

- No. -

- No? -

- Eh no, dovrebbe saperlo. -

- Che cosa, scusi? -

- Che non può. E non la scuso. -

- Grazie. -

- Sta scherzando? -

- Ma, veramente… -

- Non mi piace quando scherza. -

- Non mi piaccio neanch’io. -

- Splendido. Mi segua. -

- Subito. -

- Anche prima, si sbrighi. -

- Eccomi. -

- Mi apra la porta. -

- Aperta -

- Entri anche lei. Svelto. -

- La seguo. -

- Controlli se c’è posto. -

- Volo. -

- La aspetto qui, con impazienza -

- Sarò un lampo. -

- Non si dia troppe arie. -

- Sarò un misero lampo. -

- Facciamo solo misero, va’. -

- Come vuole. Questo è libero. -

- Apra. -

- … -

- Mi regga questo. -

- … -

- Mentre mando una mail non voglio essere distratto. -

- … -

- Fatto. -

- Velocissimo, Signore e Padrone! Lettera breve? -

- Intendevo che l’ho fatta tutta. Mentre finisco di scrivere lei può scrollare. -